Torna all'elenco
Mappa

Cappella di S. Aniceto, la storia

Home

All’interno del tardorinascimentale palazzo del cardinale Altemps, nel cuore di Roma, a due passi da Piazza Navona, si conservano alcune fra le più importanti collezioni storiche di scultura antica, comprendenti anche pregevoli testimonianze egizie. Fra di esse, la più famosa è la raccolta seicentesca di scultura antica della famiglia Boncompagni Ludovisi, che annovera capolavori dalla Magna Grecia come il celeberrimo Trono Ludovisi del V secolo a.C. La collezione comprende anche opere di età ellenistica come l’Ares e il gruppo con il Galata Suicida, creazioni romane come la colossale testa di Giunone tanto apprezzata da Goethe o il grandioso sarcofago noto come “Grande Ludovisi” che celebra mirabilmente la vittoria sui barbari. Palazzo Altemps fu costruito nel 1477 su edifici precedenti di epoca medievale, comprendenti piccole case a schiera, torri e orti e facenti probabilmente parte di un unico sistema fortificato a difesa dell’ansa del Tevere. Nel corso del XVI secolo vennero operate altre ristrutturazioni al complesso, soprattutto dopo il 1524. Nel 1568 il palazzo fu acquistato dal cardinale Marco Sittico Altemps, figlio del conte germanico Wolfgang Hohenems (in Italia Altemps) e di Chiara Medici sorella di Pio IV. Il cardinale Marco Sittico tra il 1577 e il 1595, anno della sua morte, apportò notevoli trasformazioni all’edificio; a lui è dovuta tra l’altro la realizzazione dell’altana posta nell’angolo verso piazza S. Apollinare, sormontata da quattro guglie piramidali e coperta da una cupola su cui è un ariete rampante, simbolo della famiglia Altemps. Agli inizi del Seicento, vennero realizzate dal duca Giovanni Angelo Altemps, nipote del cardinale Marco, la cappella di S. Aniceto, il teatro e la biblioteca. Nella cappella furono collocate le reliquie del papa martire Aniceto (155-166 d.C.), rinvenute nelle catacombe di San Callisto e concesse da Clemente VIII nel 1603. si tratta dell’unico esempio di papa sepolto in un edificio privato.